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Qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani

Sono stati fissati i livelli minimi delle prestazioni

Con la Delibera 15/2022/R/rif del 18 gennaio 2022, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Am- biente (ARERA) ha adottato il Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF), codificando il percorso di regolazione volto a condurre il settore verso un miglioramento generalizzato della qualità: un quadro di regole comuni, differenziate in funzione del livello di partenza.

La strada tracciata da ARERA è, come per prassi, orientata a favorire la convergenza, secondo un approccio mutuato dalla regolazione del Servizio Idrico Integrato (SII) e ribadito in prima battuta con la definizione del primo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR). Nel caso del servizio di gestione dei rifiuti urbani, che presenta elevati livelli di frammentazione, complessità e disomogeneità, un percorso a “geometrie variabili” sembra l’unica opzione percorribile. Per questo motivo, ARERA ha optato per l’utilizzo di una matrice con quattro schemi regolatori, da minimo a intermedio e avanzato, distinti in base al livello di servizio effettivo di partenza.

L’adozione del TQRIF, entrato in vigore il 1° gennaio 2023, ha impegnato i gestori e gli Enti Territo- rialmente Competenti (ETC) già nel 2022, rendendo sin da subito necessario un impegno da parte delle gestioni per adeguarsi agli obblighi e agli standard minimi di qualità derivanti dallo schema regolatorio di pertinenza e individuando i costi connessi all’adeguamento agli obblighi all’interno del Piano Economico Finanziario (PEF) 2022-2025.

Indubbiamente, l’avvio di un percorso come quello della regolazione della qualità porta con sé un aumento della complessità per un settore come quello dei rifiuti urbani dove la governance territoriale è ancora lontana dal potersi dire completata e dove convivono modelli di integrazione verticale e orizzontale differenziati. In aggiunta, il 2022 non si può che definire un anno travagliato, per un settore che ha dovuto predisporre per la prima volta dei PEF su un orizzonte pluriennale, fare fronte ai rincari degli input energetici e dei materiali, “mettere a terra” le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e seguire le innovazioni introdotte dal nuovo quadro comunitario in materia di economia circolare1.

La complessità, unitamente ad un percorso regolatorio orientato più a stabilire un livello minimo comune di partenza che a incentivare il miglioramento, ha portato in alcuni casi a scelte conservative da parte dei territori, che possono apparire talvolta poco coerenti.

Scarica qui il Position Paper che vuole presentare una rassegna delle valutazioni degli ETC sul livello di partenza delle gestioni, da cui trarre alcune valutazioni sul prosieguo del percorso di regolazione della qualità tecnica e contrattuale del servizio di gestione nei rifiuti urbani.